D’altra parte, qualcuno che dia il buon esempio… ci vuole sempre, anche se si parla di Regioni e, quindi, di Autorità che agiscono per conto dello Stato: un esempio che si spera altre Regioni “più ribelli” intendano seguire, uniformandosi ad un percorso non più di ostruzionismo al gioco, ma che faccia compiere allo stesso quel “salto di qualità” che gli competerebbe solo in virtù delle decine di migliaia di risorse che il mondo del gioco pubblico è riuscito ad impiegare nella sua “vita commerciale ludica”. E speriamo che sia proprio così e che non ci siano eclatanti sorprese!
Ecco, quindi, che ci si trova davanti ad un nuovo incontro tra la Giunta della Liguria e gli operatori del gioco che ha come obbiettivo l’approvazione di una Legge Regionale condivisa entro il prossimo maggio 2018. Gli addetti ai lavori vanno assolutamente sentiti, sopratutto ora dopo l’intervento del famigerato accordo, per arrivare alla stesura di una proposta di legge condivisa sul gioco d’azzardo ed il contrasto al gioco problematico: con un primo step entro la fine del mese di febbraio 2018, in modo tale da presentarla al Consiglio Regionale ed arrivare al voto dell’Aula, con un secondo step, entro il successivo mese di maggio.
Così, il Presidente della Regione Liguria ed i rappresentanti delle associazioni di categoria del commercio e delle associazioni impegnate nel contrasto al gioco problematico ed ai casino online consigliati, si sono riuniti ed hanno sottolineato, ancora una volta, l’importanza dell’intesa raggiunta in Conferenza delle Regioni sulla proposta di legge presentata dal sottosegretario Pier Paolo Baretta: questa proposta di legge dovrebbe costituire una sorta di “guida” per la futura normativa regionale, e sperando che sia una guida seguita da tutte le Regioni.
Questo confronto territoriale voluto dalla Liguria coinvolgerà nell’immediato anche il Cal e l’Anci Liguria, in rappresentanza dei vari Sindaci, in particolare sul tema delle distanze, tema mai forse risolto e con una rilevanza importante mai “sopita”. In pratica, con l’attuale incontro si è deciso un programma di massima: entro i prossimi trenta giorni sia le associazioni presenti che l’Anci Liguria presenteranno le proprie osservazioni scritte relative alla proposta di Baretta.
Successivamente, entro la pausa natalizia, verranno convocati dalla Regione Liguria due tavoli separati: uno relativo al sociale e l’altro al commercio, coinvolgendo anche qui sempre l’Anci in modo da concretizzare entro la fine di gennaio una prima bozza di Legge Regionale che sarà poi presentata ai due tavoli che si riuniranno insieme. Così facendo, sarà possibile esaminare eventuali modifiche oppure inserimenti da parte delle associazioni e perfezionare la proposta di legge entro il mese del successivo febbraio 2018 in modo di avviare l’esame nelle commissioni del Consiglio Regionale.
Per il contrasto al gioco problematico poi, la Regione Liguria ha già studiato un piano di comunicazione e sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza, oltre ad una serie di progetti elaborati dalle Asl: progetti già pronti per essere messi in campo non appena il Governo avrà dipanato la matassa creatasi con il vizio procedurale della sentenza del Tar del Lazio che ha, di fatto, bloccato i finanziamenti nazionali destinati alle Regioni. Tutto in teoria, almeno nella Regione Liguria, sembra essere stato approcciato nel modo più “allineato possibile all’accordo sul riordino” e, come detto nelle prime righe, chi ama il mondo del gioco spera che questo “modello ligure” possa essere seguito da altre Regioni, anche da quelle più “riottose”.