Magari, diranno tutti coloro i quali hanno in corso un mutuo o un prestito personale e che sanno fin troppo bene quanto si paga di interessi sul capitale ottenuto. Dunque, evidentemente in normali situazioni gli interessi devono essere pagati, non c’è via alternativa ma esistono delle situazioni particolari in cui gli interessi possono non trovare motivo di essere pagati: parliamo dell’unico caso possibile, l’usura.
Cosa si intende per usura? Lo chiarisce il Tribunale di Viterbo che ha sentenziato che si può considerare tasso di usura un tasso di interesse che superi del 50% il tasso medio, determinato periodicamente dalla Banca d’Italia. Si tratta, evidentemente di un dato dinamico che varia in funzione di parecchi parametri tra i quali la fluttuazione dello Spread. Al momento il tasso medio determinato su un prestito personale, ad esempio, è del 10,45%, quindi se a questo sommiamo il 50% del medesimo, si arriva a 15,67%, il tasso massimo considerabile ancora legittimo, oltre il quale si entra nel campo dell’usura.
Secondo il Tribunale di Viterbo, quindi, nel caso in cui si realizzi l’esistenza di un tasso di usura sugli interessi di mora, spetta al debitore il solo rimborso all’Istituto di Credito del capitale ottenuto in prestito. Allo stesso modo si calcola il tasso usuraio sui mutui, prendendo come base di calcolo il tasso medio dei mutui determinato dalla Banca Centrale Italiana.